SUPERBONUS: INADEMPIMENTO DELL’IMPRESA CHE ABBANDONA IL CANTIERE E “SI FREGA” I CREDITI FISCALI – COSA FARE SUBITO

SUPERBONUS: INADEMPIMENTO DELL’IMPRESA CHE ABBANDONA IL CANTIERE E “SI FREGA” I CREDITI FISCALI – COSA FARE SUBITO

Il problema del Superbonus con impresa inadempiente è diventato una delle emergenze più diffuse dal 2022 in poi: migliaia di proprietari si sono ritrovati con cantieri abbandonati, lavori al 20–30%, imprese sparite nel nulla dopo aver incassato i SAL o dopo aver ceduto i crediti fiscali, lasciando i clienti esposti a enormi rischi economici e anche penali.

Quando l’impresa abbandona il cantiere senza ragione, o peggio, quando incassa i crediti ma non esegue i lavori, si configura una situazione gravissima che può integrare:

  • inadempimento contrattuale (art. 1218 c.c.)

  • responsabilità per danni (art. 2043 c.c.)

  • arricchimento senza causa

  • truffa contrattuale (art. 640 c.p., nei casi più gravi)

  • frode fiscale o indebita compensazione se i crediti non erano reali.

E il committente rischia di restare con:

❌ casa non finita
❌ impianti smantellati o danneggiati
❌ crediti fiscali bloccati dall’Agenzia delle Entrate
❌ rischio di recupero delle detrazioni perché i lavori non sono stati completati
❌ contenzioso con banca o cessionario del credito

  1. Perché le imprese abbandonano il cantiere nel Superbonus

I motivi più frequenti:

  1. A) Impresa senza liquidità (modello “cash flow Superbonus”)

Molte imprese hanno lavorato solo grazie alla cessione del credito.
Quando il sistema bancario ha bloccato gli acquisti, molte ditte non hanno più avuto soldi per proseguire i lavori.

  1. B) Incasso dei SAL e fuga

In alcuni casi, l’impresa ha gonfiato i SAL, ha ceduto i crediti e si è resa irreperibile.

  1. C) General contractor improvvisati

Società nate dal nulla nel 2020–2021: senza mezzi, senza personale, senza garanzie.

  1. D) Fallimento o liquidazione della società

Molte imprese sono state chiuse lasciando centinaia di cantieri a metà.

  1. Cosa rischia il proprietario quando l’impresa si appropria dei crediti

Il problema più grave: la cadenza dei controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Se l’AdE contesta:

  • lavori non ultimati

  • computi metrici gonfiati

  • SAL fittizi

  • asseverazioni non reali

👉 allora revoca il credito, con richiesta del 100% delle somme + sanzioni + interessi.

Il proprietario rischia di pagare anche se non ha colpa, tranne se dimostra:

✔ diligenza
✔ buona fede
✔ assenza di vantaggio personale
✔ responsabilità esclusiva dell’impresa o del professionista.

È qui che diventa fondamentale avere un avvocato che strutturi subito la difesa.

  1. Cosa fare SUBITO se l’impresa ha abbandonato il cantiere o ha preso i crediti

  2. Inviare diffida legale immediata (PEC o raccomandata)

Serve a:

  • interrompere il silenzio dell’impresa

  • mettere in mora la ditta

  • fissare un termine ultimativo

  • preparare le basi per la richiesta danni.

  1. Richiedere accesso agli atti su piattaforma ENEA + asseverazioni

Per verificare la regolarità della documentazione caricata.

  1. Verificare la cessione del credito

Si controllano:

  • data

  • importi

  • corrispondenza con il SAL

  • presenza di firme o documenti falsi.

  1. Nomina di un tecnico terzo

Serve a:

  • stimare i lavori realmente eseguiti

  • quantificare i danni

  • preparare la CTU in giudizio.

  1. Valutazione per azione civile + penale

Quando la condotta è dolosa (incasso e fuga), si può procedere per:

  • truffa

  • frode

  • appropriazione indebita

  • falso in atto pubblico (per asseverazioni mendaci).

  1. Avvio dell’azione legale per recupero danni e responsabilità del general contractor

Si può chiedere:

  • rimborso totale delle somme

  • costo per completare i lavori

  • danni materiali e morali

  • danni da ritardo

  • restituzione dei crediti ceduti indebitamente.

  1. Se i crediti sono già stati ceduti: cosa si può recuperare?

Il proprietario può:

Contestare la validità della cessione per vizi del SAL

Se i lavori non erano eseguiti, la cessione è viziata.

Rivolgersi contro impresa + asseveratore + direttore lavori

Sono solidamente responsabili.

Chiedere al giudice la sospensione dei controlli dell’Agenzia delle Entrate

In casi ben documentati.

Chiedere risarcimento integrale

Anche se l’impresa è fallita, si può:

  • agire verso l’assicurazione professionale

  • agire verso il tecnico

  • agire verso il direttore dei lavori

  • agire verso il general contractor.

  1. Quando il comportamento dell’impresa diventa reato

È reato quando:

  • la ditta incassa crediti per lavori mai eseguiti

  • presenta documenti falsi

  • gonfia i computi

  • abbandona i cantieri dopo aver incassato tutto

  • firma SAL non veri.

I reati configurabili:

Truffa (art. 640 c.p.)

Frode fiscale / indebita compensazione (art. 10-quater D.Lgs. 74/2000)

False comunicazioni / false attestazioni

Appropriazione indebita (art. 646 c.p.)

Truffa aggravata ai danni dello Stato

In molti casi, la Procura ha già aperto indagini su imprese general contractor che hanno lasciato migliaia di persone senza cantiere.

  1. Come si tutela l’utente nella pratica: la strategia legale migliore

Un avvocato esperto in Superbonus segue un percorso preciso:

  1. Raccolta di tutta la documentazione

  2. Analisi tecnica dei SAL e dei lavori effettivi

  3. Diffida e costituzione in mora

  4. Azione risarcitoria contro impresa + professionisti

  5. Denuncia penale nei casi di dolo evidente

  6. Tutela preventiva contro recupero del credito da parte dell’AdE

  7. Richiesta urgente di CTU

  8. Eventuale sostituzione dell’impresa per chiudere i lavori

Lo scopo è uno solo:

👉 recuperare tutto e mettere in sicurezza il contribuente prima dei controlli fiscali.

🔥 SUPERBONUS 110 E INADEMPIMENTO DELL’IMPRESA: CANTIERI ABBANDONATI, CREDITI “FREGATI” E RESPONSABILITÀ – GUIDA COMPLETA (Focus: Vicenza, Bologna, Ravenna, Milano)

(Parte 1 – circa 1800 parole)

INTRODUZIONE: IL GRANDE FALLIMENTO DEL SUPERBONUS E LA TRAGEDIA DEI CANTIERI BLOCCATI IN ITALIA

Il Superbonus 110% è nato come lo strumento che doveva rivoluzionare il patrimonio edilizio italiano. Invece, in città come Vicenza, Bologna, Ravenna, Milano, così come in centinaia di comuni della provincia veneta, emiliana e lombarda, si è trasformato per molti cittadini in un incubo: cantieri fermi, imprese che spariscono, general contractor che incassano i crediti fiscali e lasciano i lavori al 20–40%, abitazioni inagibili, lavori demoliti e mai ricostruiti, documenti mancanti, pagine ENEA incomplete, asseverazioni “copia-incolla” o addirittura false.

Molti clienti hanno affidato i lavori a ditte presentatesi come “specializzate nel Superbonus”, salvo poi scoprire che erano società nate nel 2020, senza mezzi, senza dipendenti e senza garanzie. A Vicenza, in particolare, sono decine i casi di:

  • impresa che abbandona improvvisamente il cantiere;

  • general contractor che cede i crediti fiscali e poi chiude la società;

  • tecnici che firmano asseverazioni irregolari;

  • banche che bloccano le ultime cessioni e lasciano il proprietario senza liquidità per completare i lavori.

Il committente a quel punto resta immobile:
la casa è un cantiere, il credito fiscale è già stato ceduto, l’impresa non risponde più, i tecnici scaricano ogni responsabilità, e l’Agenzia delle Entrate minaccia controlli che potrebbero portare alla revoca totale delle detrazioni.

È una situazione giuridicamente devastante, che richiede una strategia di difesa immediata e tecnicamente impeccabile, soprattutto nelle città più colpite come Vicenza, dove moltissimi lavori sono stati affidati a consorzi o società create ad hoc per il Superbonus e poi sparite nel nulla.

🔴 CAPITOLO 1 – COSA SIGNIFICA “INADEMPIMENTO DELL’IMPRESA” NEL SUPERBONUS?

L’inadempimento nel Superbonus è molto più grave rispetto a un normale appalto privato, perché non si limita alla mancata esecuzione dei lavori:
genera una serie di effetti giuridici e fiscali concatenati che possono travolgere il proprietario.

Gli inadempimenti tipici dell’impresa nel Superbonus:

1️⃣ Abbandono del cantiere senza giustificazione

È la situazione più diffusa a Vicenza, Bologna e Milano.
L’impresa smette di presentarsi, non risponde a PEC e telefonate, lasciando il cantiere in sospeso per mesi.

2️⃣ SAL gonfiati o completamente falsi

In molti casi l’impresa:

  • dichiara lavori mai eseguiti;

  • presenta fotografie di altri cantieri;

  • carica asseverazioni non corrispondenti ai lavori reali;

  • chiede alla banca l’acquisto del credito nonostante l’avanzamento reale sia minimo.

3️⃣ Cessione del credito non dovuta

Succede quando:

  • i lavori non giustificavano il SAL;

  • la documentazione è incompleta;

  • l’asseveratore ha sbagliato o ha certificato il falso;

  • l’impresa ha simulato costi o opere inesistenti.

In questo caso la cessione è potenzialmente nulla.

4️⃣ Impresa o general contractor che chiude la società

Nel vicentino molte Srl sono state create nel 2020–2021, hanno incassato milioni tramite cessioni, e poi sono state chiuse lasciando centinaia di cantieri a metà.

5️⃣ Mancata consegna di documenti fondamentali

Senza:

il contribuente è completamente indifeso.

🔴 CAPITOLO 2 – QUALI SONO I RISCHI PER IL PROPRIETARIO DELLA CASA?

Molti credono che il problema sia “solo” il cantiere fermo.
In realtà il rischio più grave è un altro:
👉 la revoca del credito fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Ecco i rischi concreti:

1️⃣ Cessione del credito contestata

Se i SAL erano fittizi o incompleti:

  • il credito può essere revocato,

  • la banca può rivalersi,

  • il contribuente può essere obbligato a restituire tutto.

2️⃣ Sanzioni enormi

L’AdE può reclamare:

  • il 100% del credito come imposta dovuta;

  • interessi;

  • sanzioni fino al 200%.

3️⃣ Rischio penale (anche inconsapevole)

Il proprietario può finire coinvolto, anche senza colpa, se le irregolarità risultano gravi.

4️⃣ La casa resta un cantiere

Senza soldi, senza impresa, senza documenti: una trappola.

5️⃣ Responsabilità verso il condominio

Molti proprietari a Vicenza e Ravenna si trovano contestazioni condominiali:

  • infiltrazioni;

  • ponteggi pericolosi;

  • lavori incompleti;

  • danni ai beni comuni.

🔵 CAPITOLO 3 – COSA FARE SUBITO SE L’IMPRESA È INADEMPIENTE O È SCAPPATA?

(Guida operativa passo per passo)

Per evitare che il proprietario finisca schiacciato tra:

  • impresa inadempiente,

  • tecnici che scaricano responsabilità,

  • banca che blocca le cessioni,

  • Agenzia delle Entrate che controlla,

serve una azione immediata, soprattutto nelle province più colpite come Vicenza.

1️⃣ INVIARE UNA DIFFIDA LEGALE IMMEDIATA (PEC O RACCOMANDATA)

La diffida:

✔ mette formalmente in mora l’impresa
✔ interrompe comportamenti dilatori
✔ crea le condizioni per chiedere risarcimenti
✔ fissa una data ufficiale dell’inadempimento
✔ diventa fondamentale nel contenzioso con AdE e banca

2️⃣ RICOSTRUIRE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE DEL SUPERBONUS

Serve recuperare:

  • computi metrici

  • SAL

  • asseverazioni tecniche

  • cert APS ENEA

  • CILAS o SCIA

  • progetti energetici

  • cronologia di cantiere

  • fatture

  • contratti

  • eventuali cessioni del credito

  • comunicazioni con tecnici e impresa

Spesso è necessario fare accesso agli atti:

  • al Comune;

  • alla piattaforma ENEA;

  • alla banca;

  • ai professionisti coinvolti.

3️⃣ NOMINA DI UN TECNICO TERZO INDIPENDENTE

Questo passaggio è decisivo.
La CTU futura si baserà sulle sue relazioni.
Il tecnico dovrà:

  • verificare lo stato effettivo dei lavori;

  • confrontare i SAL con la realtà;

  • identificare i vizi;

  • stimare i costi per completare le opere;

  • certificare eventuali abusi edilizi creati dall’impresa.

A Vicenza, Ravenna e Milano molti proprietari scoprono solo a posteriori che l’impresa aveva già incassato il 30-40% del totale quando il cantiere era fermo al 10%.

4️⃣ BLOCCARE IL RISCHIO DI RESPONSABILITÀ FISCALE

Serve inviare comunicazioni formali:

  • all’Agenzia delle Entrate

  • alla banca o cessionario

  • al general contractor

  • all’asseveratore

  • al direttore dei lavori

per mettere nero su bianco:

✔ la propria buona fede
✔ la totale estraneità all’illecito
✔ la responsabilità dell’impresa

Questo passaggio può salvare decine di migliaia di euro in caso di controllo.

5️⃣ VALUTARE L’AZIONE PENALE CONTRO L’IMPRESA O I PROFESSIONISTI

I reati tipici nei casi di cantieri Superbonus abbandonati sono:

  • truffa (art. 640 c.p.)

  • frode fiscale

  • indebita compensazione

  • false attestazioni

  • falso ideologico

  • appropriazione indebita

Spesso la sola denuncia smuove l’impresa, che teme sequestri, accessi della Guardia di Finanza o revoca dei contributi ottenuti.

6️⃣ AVVIARE L’AZIONE CIVILE PER RISARCIMENTO COMPLETO

Si può chiedere:

Rimborso totale delle somme indebitamente incassate

Costo per completare i lavori

Danno da ritardo

Danni materiali alla casa

Perdita del valore dell’immobile

Restituzione dei crediti fiscali incamerati irregolarmente

🔥 SUPERBONUS 110, IMPRESE INADEMPIENTI E CREDITI “FREGATI”: PARTE 2 – LA GUIDA LEGALE PIÙ COMPLETA PER I CANTIERI BLOCCATI A VICENZA, BOLOGNA, RAVENNA, MILANO

🔴 CAPITOLO 6 – COME COSTRUIRE LA DIFESA LEGALE PERFETTA CONTRO L’IMPRESA CHE HA ABBANDONATO IL CANTIERE

Quando un’impresa lascia un cantiere Superbonus incompleto – cosa accaduta in centinaia di casi nella provincia di Vicenza, ma anche a Bologna, Ravenna e Milano – il proprietario deve muoversi con una strategia che sia tecnica, contrattuale, fiscale e giuridica allo stesso tempo.

Una semplice diffida non basta.
Una denuncia generica non basta.
Una CTU non basta.

Serve un percorso integrato che tuteli:

  • davanti all’impresa;

  • davanti ai professionisti;

  • davanti al condominio;

  • davanti alla banca;

  • davanti alla piattaforma ENEA;

  • davanti all’Agenzia delle Entrate;

  • davanti alla Procura, se emergono reati.

Ecco la strategia completa.

1️⃣ Verifica puntuale del contratto di appalto e dei SAL

Molte imprese si sono coperte dietro contratti generici, spesso copiati da modelli online, che contenevano:

  • clausole abusive;

  • mancanza di tempi certi;

  • assenza di penali;

  • genericità sui materiali;

  • totale dipendenza dal flusso dei crediti fiscali;

  • assenza di un vero cronoprogramma.

In provincia di Vicenza si sono visti contratti così scadenti da essere incompatibili con la natura stessa del Superbonus.

Il primo passo dell’avvocato è smontare queste clausole.

2️⃣ Analisi dei SAL e della loro conformità ai lavori effettivi

Questo passaggio è decisivo.
La difesa fiscale e penale ruota attorno ai SAL.

I SAL devono:

  • essere coerenti con la contabilità;

  • essere coerenti con la relazione fotografica;

  • essere coerenti con le asseverazioni;

  • non superare i lavori effettivamente realizzati;

  • essere firmati da un direttore lavori realmente presente in cantiere.

In molti casi scopriamo che:

  • il direttore dei lavori non è mai stato fisicamente in cantiere;

  • le fotografie sono state riciclate da altri lavori;

  • i computi erano gonfiati;

  • l’impresa ha richiesto credito fiscale per opere non avviate.

A Vicenza, in particolare, decine di imprese hanno incassato il primo SAL (30% o 40%) e poi sono svanite, lasciando i proprietari con un cantiere demolito e inutilizzabile.

3️⃣ Verifica delle asseverazioni e responsabilità dei professionisti

L’asseveratore nel Superbonus ha un ruolo centrale:

  • certifica la congruità dei costi;

  • certifica l’efficienza energetica;

  • certifica la sicurezza tecnica;

  • certifica che tutto è conforme ai requisiti del 110%.

Se:

  • l’impresa ha mentito,

  • i SAL non corrispondono,

  • la documentazione è incompleta,

allora la responsabilità del professionista è diretta.

In molte situazioni:

  • il professionista era sovraccarico di pratiche,

  • lavorava per decine di cantieri contemporaneamente,

  • firmava più documenti di quanti fosse materialmente possibile verificare.

A Vicenza questo fenomeno è stato amplificato da grandi general contractor che imponevano ai tecnici di “firmare velocemente” per non bloccare le cessioni.

Questa è una responsabilità professionale risarcibile.

4️⃣ Contestazione formale e diffida a impresa, DL e asseveratore

La diffida deve essere:

  • specifica,

  • tecnica,

  • giuridicamente strutturata,

  • predisposta per essere utilizzabile in giudizio.

Una diffida generica (“riprendete i lavori o vi denuncio”) non serve a niente.

La diffida corretta deve:

  • contestare ogni SAL;

  • contestare documenti mancanti;

  • chiedere restituzione crediti ceduti indebitamente;

  • fissare ultimatum certi;

  • mettere in mora tutti i soggetti;

  • annunciare azione giudiziaria;

  • preservare la posizione fiscale del committente;

  • essere immediatamente utilizzabile davanti all’Agenzia delle Entrate.

5️⃣ Attivazione della responsabilità fiscale e tutela contro la revoca del credito

L’Agenzia delle Entrate, nei casi di cantieri Superbonus irregolari, può:

Per evitare questo, l’avvocato deve:

  • inviare comunicazioni formali all’AdE;

  • dimostrare che il proprietario è totalmente estraneo;

  • provare che l’impresa ha ingannato il committente;

  • dimostrare che i professionisti hanno sbagliato;

  • evidenziare che il contribuente non aveva possibilità tecnica di accorgersi dell’inganno.

Senza questa strategia, il rischio fiscale è enorme.

A Vicenza, questo passaggio è ancora più importante perché molte imprese erano entità improvvisate, prive di qualsiasi garanzia.

**6️⃣ Preparazione dell’azione civile e richiesta danni»

Il proprietario può ottenere un risarcimento completo che comprende:

Il costo dei lavori già pagati ma non realizzati

Il costo per completare il cantiere

Il danno da ritardo

Eventuali danni strutturali o infiltrazioni

La perdita di valore dell’immobile

I costi tecnici sostenuti

Le spese legali

Il giudice, soprattutto davanti a un abbandono evidente del cantiere, riconosce in genere una responsabilità grave dell’impresa.

7️⃣ Azione penale (truffa, frode, appropriazione indebita)

In molti casi l’azione penale non è solo consigliabile:
👉 è necessaria.

Quando un’impresa:

  • incassa un credito fiscale non dovuto,

  • presenta documenti falsi,

  • gonfia i SAL,

  • abbandona il cantiere subito dopo avere incassato il primo credito,

il comportamento è tipicamente una truffa contrattuale (art. 640 c.p.).

La Procura può indagare su:

  • appropriazione indebita di crediti;

  • falsa attestazione;

  • frodi fiscali;

  • indebita percezione di erogazioni pubbliche;

  • associazione per delinquere (nei casi più gravi).

Nella provincia di Vicenza sono già partite indagini contro almeno tre società general contractor che hanno lasciato cantieri totalmente incompleti dopo avere incassato milioni di euro tramite cessioni.

🔴 CAPITOLO 7 – IL RUOLO DEL TECNICO TERZO: LA FIGURA DECISIVA IN TUTTI I CONTENZIOSI SUPERBONUS

Il tecnico di parte è la figura che decide l’esito del contenzioso.

Perché?

Perché:

  • la CTU del tribunale spesso conferma la relazione del tecnico di parte;

  • il giudice ha bisogno di un quadro tecnico preciso;

  • la banca e l’Agenzia delle Entrate basano le valutazioni sulla documentazione tecnica.

Il tecnico terzo deve:

Fare un sopralluogo completo

Fotografare tutto

Confrontare SAL e lavori effettivi

Misurare quantità e percentuali reali

Verificare la congruità dei prezzi

Stimare i lavori mancanti

Identificare eventuali abusi edilizi creati dall’impresa

Preparare un documento utilizzabile in tribunale

A Vicenza, molti clienti scoprono che i lavori reali rappresentano:

  • 10% rispetto al SAL dichiarato,

  • 20% rispetto all’importo ceduto,

  • 5% del totale dei lavori promessi.

🔴 CAPITOLO 8 – COME RICOSTRUIRE UN CANTIERE SUPERBONUS BLOCCATO A VICENZA

Una volta stabilita la responsabilità dell’impresa, resta un problema:
👉 nessuna impresa vuole subentrare.

Molte aziende temono:

  • la complessità fiscale;

  • i rischi di controlli;

  • la responsabilità dei lavori incompleti;

  • la difficoltà tecnica nel rimettere mano a opere iniziate male.

La ricostruzione di un cantiere a Vicenza richiede:

  1. Chiarimento completo della documentazione

  2. Verifica di eventuali abusi

  3. Predisposizione di una perizia tecnica

  4. Stima dei costi reali per completare i lavori

  5. Individuazione di una nuova impresa affidabile

  6. Predisposizione di un contratto blindato

  7. Assicurazione professionale

  8. Eliminazione dei vizi pregressi

È un percorso che richiede mesi, ma può restituire l’abitazione al proprietario in condizioni di sicurezza.

🔵 CAPITOLO 9 – DIFFERENZE TRA VICENZA, BOLOGNA, RAVENNA, MILANO: APPROFONDIMENTO

🔹 Vicenza – il “ground zero” dei cantieri bloccati del Veneto

Qui la dinamica è stata questa:

  • migliaia di contratti firmati in fretta con general contractor improvvisati;

  • cantieri aperti contemporaneamente senza personale sufficiente;

  • primo SAL gonfiato;

  • cessione del credito immediata;

  • impresa che scappa.

🔹 Bologna – problemi prevalentemente condominiali

Nel capoluogo emiliano:

  • molti cantieri condominiali sono rimasti sospesi,

  • gravi problemi di infiltrazioni,

  • contenziosi tra condomini,

  • imprese che hanno svolto demolizioni e poi sono sparite.

🔹 Ravenna – difficoltà strutturali

Il problema principale a Ravenna è stato:

  • lavori strutturali iniziati e lasciati a metà;

  • case rimaste instabili;

  • mancata messa in sicurezza;

  • forte coinvolgimento dei tecnici comunali.

🔹 Milano – cessioni multiple del credito e general contractor nazionali

Qui la dinamica è più complessa:

  • società di grandi dimensioni che hanno accumulato centinaia di cantieri;

  • molte cessioni a catena;

  • banche coinvolte;

  • professionisti subappaltati;

  • documentazione dispersa.

APPALTO SUPERBONUS  IMPRESA INADEMPIENTE DANNI

GLI  ATTORI: dichiarare risolto il contratto di appalto per inadempimento ascrivibile alla società convenuta;

condannare la società convenuta al risarcimento, a favore degli attori, dei danni derivanti dall’inadempimento, e quindi al pagamento della somma di € 824.036,00o di quella diversa somma che sarà ritenuta di giustizia o risulterà dovuta in corso di causa, in ogni caso maggiorata di interessi legali e rivalutazione monetaria, somma da imputarsi proporzionalmente alla quota di comproprietà di ciascun attore;

condannare la società convenuta alla restituzione, a favore degli attori, del deposito cauzionale da loro versato e pari ad € 125.000,00= o della diversa somma che sarà ritenuta di giustizia o risulterà dovuta in corso di causa, in ogni caso maggiorata di interessi legali e rivalutazione monetaria, somma da imputarsi proporzionalmente alla quota di comproprietà di ciascun attore.

IMPRESA CONVENUTA:chiede la rimessione della causa in istruttoria per la disposizione di CTU tecnica volta alla verifica della documentazione tecnica progettuale e fiscale fornita dai committenti circa la sussistenza in capo agli stessi dei requisiti per l’agevolazione fiscale superbonus 110% (super eco e sisma bonus) delle opere ivi indicate e oggetto di contratto tra le parti; chiede altresì l’ammissione delle prove per testi non ammesse”; nel merito, conclude come da comparsa di costituzione e risposta: