Perché contattare un avvocato per successioni a Bologna in vista della pianificazione ereditaria

Perché contattare un avvocato per successioni a Bologna in vista della pianificazione ereditaria

Perché contattare un avvocato per successioni a Bologna in vista della pianificazione ereditaria
Perché contattare un avvocato per successioni a Bologna in vista della pianificazione ereditaria

Il Decreto semplificazione che è da poco entrato in vigore ha determinato dei cambiamenti in relazione agli obblighi di dichiarazione di successione; è sparito, in particolare, l’obbligo di fornire la dichiarazione di successione nel caso in cui il patrimonio del de cuius sia inferiore a 100mila euro, se sono esclusi beni immobili. Dopo che viene presentata la dichiarazione di successione, è compito dell’Agenzia delle Entrate provvedere al calcolo dell’importo della tassa di successione che deve essere pagata, con la valutazione delle franchigie che devono essere applicate agli eredi, pari a 1 milione e mezzo di euro per tutti gli eredi disabili. Nel caso dei figli e del coniuge, la franchigia prevista è pari a 1 milione di euro: in pratica, fino a 1 milione di euro di eredità non c’è da pagare alcuna tassa di successione, mentre oltre questo limite è necessario pagare la tassa, riguardante solo l’importo in eccesso, per una aliquota pari al 4%. Nel caso dei fratelli e delle sorelle, la franchigia prevista è pari a 100mila euro; oltre questo limite è necessario pagare la tassa, riguardante solo l’importo in eccesso, per una aliquota pari al 6%. Per i nipoti, per gli zii, per i cognati, per i suoceri, per i cugini e in generale per i parenti fino al quarto grado, è fissata una aliquota al 6%, che diventa dell’8% per tutti gli altri soggetti.

Perché contattare un avvocato per successioni a Bologna in vista della pianificazione ereditaria
Perché contattare un avvocato per successioni a Bologna in vista della pianificazione ereditaria

[wpforms id=”21592″ title=”true” description=”true”]Come funzionano le tasse ereditarie in Italia

Chi si rivolge a un avvocato per successioni a Bologna può chiedere lumi a proposito delle imposte ereditarie nel nostro Paese. Vale la pena di sapere, in ogni caso, che nel 2001 il governo Berlusconi ha abolito la tassa di successione, che è stata poi ripristinata cinque anni più tardi, anche se solo in misura parziale, dal governo Prodi. Oggi l’aliquota nel nostro Paese è compresa tra il 4 e l’8%, a seconda degli eredi, ed è molto più bassa che in altri Paesi: in Germania e in Belgio, per esempio, si aggira attorno al 30%, mentre supera tale soglia in Irlanda e in Spagna e arriva addirittura al 40% nel Regno Unito e in Francia. Ecco perché a volte gli esperti considerano, in questo ambito, il nostro Paese come un paradiso fiscale, soprattutto contando la completa esenzione per i patrimoni inferiori a 1 milione di euro.

Perché aumentare la tassa di successione

Più di un avvocato per successioni a Bologna e in altre città italiane, però, sarebbe favorevole a un aumento della tassa di successione: e a volerlo è anche l’Europa, pensando che negli Stati Uniti e in Giappone si supera addirittura il 50%. Insomma, il consiglio è quello di prepararsi a un adeguamento del genere, che potrebbe apparire inevitabile nel giro di breve tempo. In assenza di una tassa di successione elevata, il rischio è quello che si formi una sorta di aristocrazia della ricchezza, in virtù della quale da una generazione all’altra viene trasmesso il potere di gestire le risorse, non in base a principi di merito ma in funzione di parametri ereditari. Una tassazione dell’eredità, in pratica, porterebbe a una distribuzione virtuosa della ricchezza, anche se i più scettici non nascondono lo scopo pratico più immediato: quello di sistemare un bilancio statale a dir poco precario con una vera e propria patrimoniale.

Perché non aumentare la tassa di successione

Certo, non tutti sono concordi a tal proposito: non è detto, infatti, che una tassa di successione costituisca sempre e comunque un segnale di equità. Magari un patrimonio viene originato in seguito a tassazioni consistenti che rendono impossibile per una famiglia effettuare un investimento per il rilancio di un’azienda o per l’educazione dei figli. Insomma, non avrebbe senso tassare il patrimonio non rendendo più leggera la tassazione sul reddito. In attesa di decisioni provenienti dai piani alti, il suggerimento più pratico è quello che prevede di pianificare l’eredità. Rivolgendosi allo Studio legale dell’Avvocato Sergio Armaroli o a un altro professionista del settore, si ha la possibilità di programmare ogni dettaglio dopo una accurata analisi della situazione ereditaria con cui si ha a che fare. Gestire e designare il futuro del proprio patrimonio, rispettando le aspirazioni personali, permette di eludere la tassazione in modo lecito, per esempio con dei trust (che permettono di proteggere il patrimonio in denaro, ma anche opere d’arte, gioielli, beni immobili, e così via) o ricorrendo a delle donazioni ante mortem, ma anche dando vita a una holding di famiglia.

  1. Casi di inesistenza del testamento (testamento apocrifo, falso, verbale di testamento nuncupativo ecc.);
  2. Azione di riduzione di disposizioni testamentarie o donazioni lesive dei diritti di legittima (
  3. Disposizioni testamentarie esecutive di patti successori nulli (articolo 458 del codice civile);
  4. Annullamento delle disposizioni testamentarie a cui siano apposti oneri impossibili o illeciti consistenti motivi determinanti.
  5. Annullamento del testamento per vizi della capacità a disporre (articolo 591 del codice civile);
  6. Impugnazioni volte all’annullamento o alla nullità del testamento per vizi di forma (articolo 606 del codice civile);
  7. Vizi della volontà del testatore in riferimento alle singole disposizioni testamentarie (articolo 624 del codice civile);
  8. Incapacità a ricevere per testamento e declaratoria di nullità delle relative disposizioni (articoli da 592 a 599 del codice civile);